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Lo scioglimento del permafrost e dei ghiacciai ha reso visibile il bunker.

All’interno di una montagna ghiacciata sul Monte Scorluzzo, a quasi 3.000 metri sul livello del mare al confine italo-svizzero, ora parte del territorio italiano nel Parco Nazionale dello Stelvio, è stato scoperto un mondo di bunker della prima guerra mondiale.

All’interno del bunker intatto sono stati trovati munizioni, libri, bocchini e ossa di animali.

– Questi luoghi sono stati letteralmente congelati nel tempo, ha detto Giovanni Cadioli, storico dell’Università di Padova Il Washington Post.

Secondo lui, il cambiamento climatico ha giocato un ruolo centrale nella scoperta del bunker. Il riscaldamento globale ha causato lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost che un tempo nascondevano il bunker.

Si ritiene che le grotte artificiali siano state create nel 1915 facendo esplodere parti della montagna e trasformandole in baracche e rifugi improvvisati per ospitare centinaia di soldati europei.

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I bunker, insieme alla postazione delle mitragliatrici, ai camminamenti riparati e alle gallerie, erano presidiati da austro-ungarici che combattevano le truppe italiane. Lasciarono il loro incarico il 3 novembre 1918, secondo l’ordine di ritirarsi, pochi giorni prima dell’accordo di armistizio dell’11 novembre, che pose fine alla prima guerra mondiale.

Cadioli afferma che un altro bunker sulla stessa montagna è stato scoperto nel 2017, anche qui dopo lo scioglimento del ghiaccio. Tra le altre cose, all’interno del bunker è stato trovato del fieno congelato. Il fieno conteneva semi così ben conservati che 100 anni dopo furono piantati e prosperarono

– Lo scopo degli scavi è quello di mettere in sicurezza l’area e preservare le tracce organiche conservate nel ghiaccio, che grazie a ricerche storiche e scientifiche faranno luce sulla “guerra nelle Alpi” e sulla vita dei soldati, ha detto Cadioli.

Il ricercatore pensa che sia molto probabile che vengano scoperti altri bunker di questo tipo.

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