Il primo ministro Mario Draghi aveva preavvisato che si sarebbe dimesso se il partner della coalizione Movimento Cinque Stelle non avesse preso parte al voto, che si è svolto giovedì al Senato italiano.
Lì, i rappresentanti avrebbero dovuto votare su una proposta di salvataggio per le persone e le imprese che soffrivano finanziariamente a causa della guerra in Ucraina. Allo stesso tempo, il voto ha funzionato come un voto di fiducia.
La proposta ha ottenuto la maggioranza, ma il futuro del governo è ancora incerto.
I due sono stati trattati separatamente alla Camera dei Comuni la scorsa settimana, dove anche il Movimento Cinque Stelle si è astenuto dal votare sul piano di salvataggio ma allo stesso tempo ha espresso sostegno al governo. Il partito populista, guidato da Giuseppe Conte, non è soddisfatto del pacchetto e vorrebbe, tra l’altro, più sostegno alle famiglie.
È diffusa la preoccupazione che il partito di Conte possa ritirarsi dalla coalizione. Draghi ha recentemente sottolineato di considerare il Movimento Cinque Stelle una parte importante della coalizione.
I media italiani speculano sull’esito del caso, e giovedì il quotidiano La Stampa ha scritto che “Draghi è pronto a mollare”. Giovedì l’ex capo della Banca centrale europea dovrebbe informare il presidente Sergio Mattarella della situazione.
Prima del voto, si riteneva improbabile che venissero indette nuove elezioni.
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