Non parlare male – Filmmagasinet

Danimarca 2022
Direzione: Christian Tafdrup
Insieme a: Morten Burian, Sidsel Siem Koch, Fedja van Huet, Katarina Smulders
Genere: Orrore
Primo: 16 settembre

Non dire malvagità non è altro che un fantastico gabinetto dell’orrore piccolo-borghese. Al sottoscritto sono stati tagliati i muscoli della risata in misura alquanto inaspettata, ma questo è ben lungi dall’essere inteso come un film involontariamente divertente in tutta la sua crudeltà. Tafdrup è consapevole di sé come pochi altri, e i molti elementi divertenti aiutano solo ad arricchire la spiegazione del perché l’azione si svolge in quel modo, e non rovinano l’ambiguità spaventosa e senza ambiguità che innegabilmente si insinua una volta che ti sei ambientato . Il film nel suo insieme non è meno importante rispetto al film precedente di Tafdrup, che ti tormenta lo stomaco – Una donna terribile (2017).

Tutto inizia con un flirt vacanziero tra due coppie di amici durante peccaminose cene italiane, che vagano nell’oscurità autunnale, quando i danesi vengono invitati a quello che apparentemente sarà un piacevole weekend con i loro nuovi amici di vacanza. “Cosa potrebbe esserci di peggio?” pronuncia i ruoli principali (tra le grandi risate del pubblico durante la sessione di cinema a cui ho partecipato). Poi inizia un inferno di civiltà come nessun altro. Il letto è un po’ piccolo, il cibo è pessimo, il figlio di casa è rumoroso, l’atmosfera è piccola – diventa presto difficile per gli ospiti esprimere a parole senza apparire troppo viziati. Ma c’è qualcosa di stridente e soprannaturale nel film dal primo fotogramma, molto prima che accadesse la cosa orribile, aiutato lungo la strada dal talento un po’ turbolento di Tafdrup per la musica classica. Bisogna stare attenti a non rivelare troppo dell’azione, ma per molti versi diventa un’esperienza cinematografica molto spiacevole, anche perché l’atteggiamento educato e passivo dei protagonisti (interpretati fantasticamente da Morten Burian e Louise Siem Koch) funziona costantemente. contro di loro – e precisamente il è la grande forza del film.

Le fonti di ispirazione di Tafdrup diventano un fattore in qualche modo ovvio mentre si svolgono i magnifici orrori. Si basa molto su Ari Aster, Michael Haneke e Ruben Östlund, per citare solo alcune delle tante fonti quasi 1:1 che caratterizzano il film. Di conseguenza, gran parte di ciò che avrebbe potuto essere affilato ed elegante con una mano più esperta diventa più un esercizio di stile armeggiato all’interno del quadro di riferimento appositamente costruito dal regista. Tuttavia, è un’esperienza cinematografica da non perdere.

Ida Catherine Holme Nielsen

Ulisse Bellucci

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