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Il 16 Settembre segna il primo anniversario della tragica morte di Mahsa Amini, un evento che ha scosso il mondo e ha rivelato ancora una volta la natura brutale del regime iraniano. Più di 750 persone persero la vita a causa della rivolta nazionale che seguì. 30.000 persone furono arrestate e sottoposte a brutali torture da parte delle Guardie Rivoluzionarie del regime. Amnesty International ha documentato queste mostruositàcompreso l’uso dell’elettroshock e lo stupro contro i bambini sotto i 12 anni.
L’iraniano il popolo, guidato dall’opposizione democratica CNRI, ha raccolto il sostegno dei funzionari eletti in tutto il mondo. I funzionari eletti del mondo occidentale chiedono ora, in solidarietà con la rivolta del popolo iraniano, che i governi occidentali traccino un nuovo percorso nella loro politica iraniana.
3.600 parlamentari provenienti da Europa e Stati Uniti, la maggior parte dei quali in 29 paesi, compresa la NorvegiaInghilterra, Francia, Italia e Stati Uniti sostengono a un Iran più severo-politica. In una petizione chiedono l’inserimento nella lista nera delle Guardie della Rivoluzione, il perseguimento dei leader del regime e il sostegno al CNRI. Il piano in dieci punti del CNRI per un Iran laico e democratico che promuova l’uguaglianza e l’abolizione della pena di morte e delle armi nucleari gode ora di ampio sostegno. La petizione respinge inoltre ogni forma di governo autoritario, compresa la dittatura dello Scià.
Anche 124 ex presidenti, primi ministri e leader mondiali come Ban Ki-moon e 75 vincitori di premi Nobel, come Oleksandra Matvichuk (Nobel premio per la pace 2022 dell’Ucraina) ha salvato su questa iniziativa. Riconoscono la lotta del popolo iraniano per il cambio di regime e per una repubblica democratica in Iran. Il consenso internazionale mostra che il percorso verso un cambio di regime richiede il boicottaggio delle Guardie Rivoluzionarie iraniane così come il dialogo e il sostegno all’alternativa democratica.
Il regime sacerdotale che temendo nuove manifestazioni, mobilitano le proprie. La polizia morale è tornata in piazza. L’uso della pena di morte è aumentato considerevolmente. In questo primo anniversario dobbiamo ricordare Mahsa Amini e tutti i coraggiosi iraniani che hanno dato la vita nella lotta per il cambio di regime in Iran.
Migliaia di Gli iraniani, anche i norvegesi, si recheranno a Bruxelles il 15 settembre per commemorare la morte della giovane Amini e dimostrare che la sua memoria porta speranza per un domani migliore. Si incontreranno a Bruxelles per chiedere ai leader mondiali di inserire nella lista nera le Guardie Rivoluzionarie iraniane e di sostenere l’alternativa democratica in Iran. Ora è il momento che le autorità norvegesi e di tutto il mondo ascoltino i loro funzionari eletti.
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