Piganzoli: “Il sogno del 2024 è partecipare al Giro d’Italia”

Il nuovo neoprofessionista si inserisce nel panorama mondano dell’Ac Postalesio

Cena sociale di fine anno per l’Ac Postalesio del presidente Renzo Albareda. Il ristorante Sisti di Castione Andevenno, grazie all’ospitalità dell’ex professionista Raimondo Vairetti e del professionista morbegnese del presente del futuro Davide Piganzoli, ha ricevuto l’invito del presidente che partecipa alla vita conviviale con in gran parte tesserati valtellinesi società.

Una passione innata per il Presidente Albareda che con i suoi collaboratori nel 2024 è riuscito a focalizzare gli obiettivi predefiniti: “Abbiamo dedicato un anno alla tessera di 95 atleti e appassionati di ciclismo e a questo andiamo fieri -ha commentato il Presidente-, siamo anche loro attivi sul fronte organizzativo partecipando al Trofeo VDM Ceramiche di settembre, così potrete incontrare gli amici che collaborano e colorare chi vorrà dare una grossa mano per sostenere il nostro gruppo”. Premiati nel corso della serata, gli atleti Michele Moroni protagonista di una salita dello Stelvio niente male dove hanno inchiodato il cronometro al ritmo di un’ora e diciassette e Maurizio Mariana vincitore del titolo provinciale sulla categoria strada, la scena è poi stata occupata di Davide Piganzoli: “Iniziamo la preparazione per il prossimo anno e non ho voluto mancare questa sera all’vito del Presidente Albareda di rientro dal tiro con la squadriglia sammarinese – ha dichiarato il ventunesimo professionista -, per il momento è iniziata ad allenarmi E con i programmi stilati con la squadra, devo iniziare a febbraio con la Corsica per integrarmi in Spagna”. Nel 2024 Piganzoli aveva già detto che erano dovuti ai suoi possibili obiettivi e che quest’anno era lo stesso nell’orologio e ha fatto non fare affidamento su bambini di età inferiore a 23 anni.

“Un pezzo del nastro fa parte della prima volta al Giro d’Italia per professionisti – ho confermato – ma è interessante che l’anno prossimo tutto il mondo testerà il suo percorso per gli under 23. assegnato a Zurigo su un circuito quello è il mio posto pareccio per la durzza”.

Inevitabilmente con Piganzoli tornato indietro a poco più di un mese dalla Lombardia, il primo classico monumento della sua carriera che altri Andrea Bagioli ha dedicato al fenomeno sloveno Pogacar, un secondo regime solista, ha visto il morbegnese uscire intorno al 30° posto della classifica finale: “È stato la prima volta che ho affrontato una corsa su un percorso di 240 chilometri e il suo arrivo al traguardo mi ha distrutto così tanto che ci ho messo un po’ – ha confidato – , è un’emozione bellissima che corrisponde a tanti campioni e che è in me 1. Le persone che tendono a sentirsi bene con la propria salute, nelle quali anche non si sentono più alte di qualche centimetro, sono fondamentali per non essere più forti che per non essere deboli fino in fondo”.

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Benedetto Beneventi

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