Une e UDI stop tornano in Sudan
I sudanesi che hanno ricevuto un rifiuto definitivo di rimanere in Norvegia non saranno tenuti a tornare in Sudan fino a novembre di quest’anno. La polizia non riporterà forzatamente nessuno in Sudan fino ad allora.
Sono stati la Direzione dell’immigrazione (Udi) e il Consiglio per l’immigrazione (Une) a decidere di fermare i rimpatri, scrive l’Udi in un comunicato stampa.
Sullo sfondo, le battaglie in corso tra l’esercito governativo e le milizie paramilitari delle RSF per il controllo del Paese. I combattimenti infuriano da quasi tre settimane, intervallati da diversi cessate il fuoco instabili.
– La situazione generale della sicurezza in Sudan è ora così poco chiara e incerta che non vi è alcuna base per affrontare i casi che coinvolgono cittadini sudanesi il cui esito comporterà il ritorno al loro paese di origine, ha affermato la stampa.
Le pratiche in corso di elaborazione in prima pagina, e che possono comportare l’obbligo di allontanamento, saranno sospese per sei mesi da venerdì 5 maggio a 3 novembre compreso.
L’ONU valuterà la situazione dei rimpatri in Sudan entro il 3 novembre e determinerà se la sospensione dei rimpatri debba essere estesa o revocata.
La decisione riguarda sia gli ex richiedenti asilo che le persone costrette ad andarsene dopo il rifiuto della domanda di soggiorno.
Uno ha attualmente 34 casi pendenti di cittadini sudanesi. Di questi, sono circa 17 i casi che potrebbero comportare un obbligo di uscita, ma che l’Une ora attenderà di trattare.