La tappa di martedì del Giro d’Italia verrà modificata dopo che i corridori hanno dato un ultimatum all’organizzatore. Tanta pioggia, freddo e paura di interventi da parte delle forze di sicurezza.
Martedì si sono verificati problemi legati al passaggio del Col de l’Umbrail durante la 16a tappa. Le previsioni del tempo che prevedevano precipitazioni sotto forma di pioggia e neve, nonché basse temperature, hanno spinto i corridori e le squadre ad alzarsi la mattina.
L’associazione dei ciclisti CPA ha chiesto, in una dichiarazione congiunta ai ciclisti, la rimozione del pass dalla tappa odierna. Hanno chiarito che i ciclisti non sarebbero partiti a meno che non fossero state apportate modifiche.
Ciò ha reso le attività di incontro molto impegnative. Anche se la prevista partenza sarebbe dovuta avvenire a Livigno, non c’è stato ancora alcun chiarimento definitivo e ufficiale. Le “negoziazioni” tra i corridori e l’organizzatore erano in pieno svolgimento.
Contemporaneamente a Livigno è caduta la neve rendendo le condizioni estremamente sgradevoli.
Finalmente è arrivato il chiarimento che tutti aspettavano. La partenza della tappa sarà posticipata dopo il Col de l’Umbrail. Lo conferma a Eurosport il boss del Giro, Mauro Vegni.
“Abbiamo trovato un compromesso tra ciò che vogliamo e ciò che vogliono i ciclisti”, afferma.
Sono in corso i lavori per il trasporto dei corridori nella nuova località di partenza.
– Inaccettabile
Il leader del CPA Adam Hansen Condiviso È questo il comunicato inviato martedì mattina dall’associazione alla direzione gara in Italia.
“Non vogliono guidare come oggi. Ciò evidenzia la gravità della situazione e la necessità di un’azione immediata”, afferma il rapporto.
L’organizzatore aveva già annunciato lunedì sera che erano stati fatti dei piani per far fronte al freddo. In particolare, è stato proposto di creare un’area parcheggio in cima al passo Umbrail per consentire agli utenti di cambiarsi senza vestiti bagnati. Il viaggio verrebbe quindi neutralizzato per tre minuti.
Questa soluzione ovviamente non era sostenibile per il CPA.
“Siamo nel 2024. Fermare e riprendere una gara in tali condizioni è inaccettabile Come dice un direttore sportivo: “Sarà uno spettacolo di merda”, scrive l’associazione nel suo comunicato.
Sono partiti due norvegesi
Anche all’inizio della stagione gli dei del tempo non sono stati clementi con le stelle del ciclismo. Durante la classica Freccia Vallone, grandi tratti del terreno erano ghiacciati e hanno dovuto rompersi sotto l’effetto della neve e del freddo.
Le immagini del danese Mathias Skjelmose, che ha dovuto essere sollevato dalla sua bicicletta dai servizi di emergenza e portato via, tremante, sono diventate virali.
Tobias Foss (Ineos) e Vegard Stake Laengen (UAE) sono i due norvegesi rimasti al Giro d’Italia. Torstein Træen ha smesso di correre a causa di un infortunio.
Lo sloveno Tadej Pogacar conduce egregiamente la corsa. Ha ancora quasi sette minuti da perdere sul vicecampione della classifica generale, Geraint Thomas.