Un numero crescente di migranti e rifugiati arriva in Italia attraverso il Mediterraneo dalla Tunisia invece che dalla Libia.
Con l’avvicinarsi dell’inverno e quindi ci sono molte meno persone che cercano di raggiungere l’Italia dalla Libia, c’è stato un numero crescente di migranti che prendono la rotta più breve e meno pericolosa dalla Tunisia.
Delle oltre 6.620 persone che hanno raggiunto l’Italia finora quest’anno, 5.500 lo hanno fatto da sole e sono riuscite a raggiungere la terraferma in Italia senza essere individuate e senza bisogno di assistenza, scrive La Repubblica.
– Si comincia a vedere che sulle barche arrivano con mezzi propri non solo tunisini, ma anche persone provenienti dall’Africa a sud del Sahara, dice Salvatore Vella della Procura di Agrigento.
Più corto e più sicuro
Dice che la rotta dalla Tunisia è più breve e molto meno pericolosa, e le persone possono attraversare in piccole imbarcazioni con un rischio minimo. I migranti arrivano in barche veloci che impiegano dalle 14 alle 16 ore per fare il viaggio.
I dati del Ministero dell’Interno mostrano che quest’anno sono venute in Italia più persone rispetto allo scorso anno. Venerdì notte, 108 richiedenti asilo sono arrivati a Lampedusa su due barconi, uno dei quali è arrivato fino a riva prima di essere scoperto.
– Nessun fattore di attrazione
Gli esperti affermano che il numero crescente di arrivi non ha nulla a che fare con la sostituzione del governo di destra con un governo più liberale.
Anche l’affermazione che la presenza di navi di soccorso in mare incoraggi altri a tentare la traversata non c’entra, dice il ricercatore Matteo Villa.
Sottolinea che molte meno persone hanno lasciato la Libia questo mese quando una nave di soccorso stava pattugliando al largo della costa libica rispetto a quando non c’erano tali navi nelle vicinanze.
Cambia tattica
Dice invece che può sembrare che i trafficanti di esseri umani abbiano cambiato strada.
La traversata dalla Libia è notoriamente pericolosa, soprattutto a causa della forte corrente nelle acque tra la Libia e l’Italia. Il tasso di mortalità è di uno su dieci che tenta, secondo l’Oim, l’organizzazione Onu per le migrazioni.
Inoltre, contribuisce a ciò il fatto che la Guardia Costiera libica sta fermando sempre più imbarcazioni di contrabbando e che sono in funzione solo due scialuppe di salvataggio.
Trasferirsi in Tunisia
Ciò potrebbe aver contribuito a far sì che i contrabbandieri abbiano scelto la Tunisia come punto di partenza anziché la Libia, dove possono utilizzare veloci barche di legno invece di gommoni sovraffollati e fragili.
L’inviata di Repubblica Alessandra Ziniti dice che non vediamo più solo gruppi di tunisini che organizzano le proprie traversate, ma che potenti gruppi di contrabbandieri libici e africani utilizzano la rotta tunisina.
Dice che centinaia di migranti vengono trasferiti sulle spiagge al confine tra Libia e Tunisia e convogli di furgoni e furgoni viaggiano di notte dalla Libia alla Tunisia mentre la polizia di frontiera volta loro le spalle.
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