– Il mare non è solo una risorsa importante per la Norvegia, ma anche per numerose aziende del sistema Aker, quindi per noi è ovvio che dovremmo farne parte, afferma il partner senior e direttore della tecnologia di PisteFBU, Sagar Chandna.
Nel 2021, Røkke ha lanciato il fondo di venture capital RunwayFBU con Tor Bækkelund, che ha contribuito a lanciare Startuplab nel 2012. Il fondo ha investito 300 milioni di NOK in società tecnologiche in fase iniziale ed è interamente di proprietà di Aker.
Insieme agli investitori internazionali Blue Ocean di SWEN, CDP Ventures, Axon Partners Group, Katapult Ocean, CoreAngels Climate e Moonstone, hanno investito milioni nella società tecnologica italiana Wsense, che sviluppa sistemi di sorveglianza subacquea e di comunicazione wireless.
In totale l’azienda italiana ha incassato 9 milioni di euro, ovvero 106 milioni di corone norvegesi considerando il tasso di cambio attuale.
– Il mare è stato una risorsa importante per la Norvegia e continuerà ad esserlo in futuro. Penso che Wsense avrà un impatto significativo su ciò che fanno le aziende norvegesi, afferma Chandna.
Wi-Fi sott’acqua
La professoressa di ingegneria informatica dell’Università Sapenzia Chiara Petrioli è la mente dietro la tecnologia subacquea.
– Oggi c’è un’enorme mancanza di connettività nell’ambiente sottomarino e gran parte di questo ambiente è sconosciuto. È un ambiente meno conosciuto rispetto a pianeti lontani come Marte, spiega a Finansavisen.
– Riceviamo dati ogni giorno da molti sensori che ottimizzano la nostra vita, ma nessuno di questi funziona in un ambiente acquatico. Era necessario cambiare completamente il paradigma per lo sviluppo delle reti wireless sottomarine, una sorta di rete sottomarina o Wi-Fi sottomarina.
Petrioli ritiene che ciò consenta, ad esempio, ai droni sottomarini di svolgere compiti complessi, effettuare la manutenzione di installazioni offshore, contribuire all’ottimizzazione delle operazioni ed esplorare l’ambiente sottomarino.