Non molto tempo fa, l’incidente di un rifugiato che uccise più di 60 persone stava facendo notizia in tutto il mondo. Invece, sembriamo aspettarci naufragi ricorrenti nel Mediterraneo, dove profughi provenienti da paesi dell’Africa e dell’Asia intraprendono viaggi pericolosi nella speranza di un futuro migliore. Domenica scorsa, una barca non idonea ha quasi raggiunto la costa meridionale dell’Italia. Alcuni sono riusciti a nuotare per la breve distanza rimanente per atterrare, ma più di 60 persone no. Furono invece portati a riva come corpi. Si ritiene che i morti provengano dall’Iran e dall’Afghanistan, tra gli altri luoghi.
“L’incontro dell’Europa con i rifugiati è condannato.»
Tra il 2014 e Nel 2020, più di 20.000 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e ottenere una nuova opportunità in Europa, secondo The Migrant Project. Gli operatori umanitari ora affermano che il numero di barche è in aumento. Anche la situazione nei Paesi da cui molti fuggono non migliora. In Afghanistan, i talebani stanno stringendo la presa sulle donne e milioni di persone vivono in povertà e fame. In Iran le proteste contro il clero sono state duramente e brutalmente respinte. Il terremoto in Turchia e in Siria ha lasciato centinaia di migliaia di senzatetto. Altri paesi possono avere condizioni più tranquille, ma le persone hanno ancora poche opportunità per assicurarsi un futuro migliore di quello che immaginano in Europa.
L’incontro dell’Europa con i rifugiati sono svantaggiati. Le ultime misure di austerità del governo italiano di estrema destra Giorgia Meloni hanno provocato in particolare diversi morti. Di recente il Paese ha deciso, tra l’altro, di imporre alle navi di soccorso di utilizzare i porti del sud Italia, come scriviamo oggi su pagine estere. Di conseguenza, è molto più difficile eseguire operazioni di salvataggio. L’obiettivo è che il bilancio delle vittime mostri ai rifugiati che non dovrebbero andarsene. Ma vanno comunque. L’onere per i paesi di destinazione come la Grecia e l’Italia è troppo pesante. Una politica europea deve distribuire più equamente l’onere dell’accoglienza dei rifugiati e non dobbiamo mai smettere di soccorrere chi è in difficoltà in mare.Il flusso di profughi dall’Ucraina dimostra che i paesi europei sono in grado di accogliere meglio le persone in fuga. Anche una rigorosa politica di asilo non può significare che lasciamo morire in mare le persone che potremmo salvare.
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