In una stanza crollata a Pompei sono stati ritrovati gli scheletri di due uomini probabilmente morti nel terremoto contestuale all’eruzione vulcanica del vulcano Etna. Foto: Parco Archeologico di Pompei via AP/NTB
Di NTB | 19.05.2023 05:34:08
Cultura e spettacolo: I due, probabilmente uomini di 55 anni, sono stati trovati durante una perquisizione in una zona della città chiamata De kyske elskere.
Può sembrare che abbiano perso la vita quando un muro è crollato ed è caduto su di loro nella stanza in cui si erano rifugiati. Uno di loro sembra aver alzato il braccio come per proteggersi, mentre l’altro potrebbe essere morto quando il tetto è crollato sopra di loro.
Il terremoto è avvenuto contemporaneamente all’eruzione del vulcano Vesuvio che ha ricoperto la città di una fitta cenere vulcanica, che ha permesso la conservazione di molti corpi degli abitanti della città.
Al più tardi nel novembre 2020, gli archeologi hanno portato alla luce due persone che si credeva fossero un giovane schiavo e il suo padrone.
Gli ultimi due rinvenuti sono stati ritrovati in un edificio dove in precedenza erano stati rinvenuti affreschi colorati e gli scheletri di muli che trainavano le macine per il grano. Gli uomini sono stati trovati sdraiati su un fianco in posizione fetale e uno di loro aveva un anello alla mano sinistra.
I terremoti prima e dopo l’eruzione sono documentati dall’autore romano Plinio il Giovane, che riferisce anche che molti vi morirono.
Il crollo delle mura durante il terremoto si è rivelato una minaccia mortale e una significativa causa di morte a Pompei, ha affermato il parco archeologico in un comunicato stampa.
– Il ritrovamento degli scheletri dimostra che c’è ancora molto da scoprire sulla terribile eruzione del 79, ha detto in una nota il ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano.
La città era ben conservata quando ricoperta di cenere, fango e lava. Fu riscoperto nel XVIII secolo ed è oggi una delle attrazioni più famose d’Italia.
Finora, dopo la riscoperta del sito archeologico circa 250 anni fa, sono stati ritrovati i resti di oltre 1.300 persone.
Gli archeologi ritengono che il 15-20% dei residenti di Pompei sia morto nell’eruzione, la maggior parte a causa dello shock termico quando un’enorme nuvola di gas e cenere ha ricoperto la città.
Il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha affermato che la tecnologia moderna sta ora aiutando gli archeologi a “comprendere meglio l’inferno che ha completamente distrutto la città di Pompei in due giorni e ha causato la morte di bambini, donne e uomini”.
Accanto a uno degli uomini c’erano tracce di quello che probabilmente era un piccolo fagotto di stoffa, insieme a una collana e alcune monete. Nella stanza c’era anche un vaso e una collezione di ciotole e brocche, mentre nella stanza attigua c’era un affresco e un angusto bagno con wc.
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