Meloni e il suo partito nazionalista di destra Fratelli d’Italia sono saliti al potere nel 2022, tra le altre cose, dopo aver promesso di reprimere l’immigrazione clandestina.
Lunedì ha presentato il suo controverso piano per rendere l’Italia una cosiddetta testa di ponte tra Europa e Africa. In breve, il piano è che gli investimenti europei rallentino il flusso di migranti verso nord, aprendo al contempo la strada a maggiori esportazioni di energia dall’Africa all’Europa.
Il cosiddetto piano Mattei si ispira a Enrico Mattei, il fondatore del colosso energetico italiano Eni.
Visione
– L'obiettivo è presentare la nostra visione dello sviluppo africano ai paesi africani. Ciò significa un nuovo approccio allo sviluppo comune, che non sia paternalistico e che non si basi su comportamenti predatori, ha detto Meloni alla Rai prima del vertice.
Il piano è inizialmente quello di lanciare progetti pilota in cui si investano nei settori dell'energia, delle infrastrutture, dell'acqua, della sanità e dell'istruzione nei paesi africani, spiega Meloni.
Tuttavia, non è certo se l’Italia riceverà il sostegno dell’UE, che nel 2022 ha lanciato un proprio piano per l’Africa del valore di quasi 1,7 trilioni di corone norvegesi.
Finanziamenti poco chiari
Il governo Meloni ha tagliato il budget degli aiuti lo scorso anno e finora ha stanziato poco più di 30 miliardi di corone norvegesi all’anno per il cosiddetto piano Mattei.
Lunedì sono arrivati a Roma emissari provenienti da più di 25 paesi per partecipare al vertice intitolato Bridge to Common Growth.
Erano presenti anche il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nonché rappresentanti dell'ONU e della Banca mondiale.