Dopo il cessate il fuoco di sei mesi dello Yemen dello scorso anno, al paese è stata risparmiata un’ulteriore escalation. Ora è essenziale avviare i colloqui di pace, secondo l’Onu.
È passato quasi un anno dall’inizio del cessate il fuoco in Yemen. In questa occasione l’inviato Onu in Yemen, lo svedese Hans Grundberg, incoraggia il Paese ad avviare colloqui di pace.
– Più che mai, è tempo di dialogo, compromesso, leadership chiara e una seria volontà di raggiungere la pace, ha affermato.
Grundberg ritiene che il cessate il fuoco raggiunto nell’aprile dello scorso anno sia stato un momento di speranza.
La tregua durò sei mesi, fino a ottobre. Tuttavia, al paese è stata risparmiata una vasta escalation di violenza dopo la sua scadenza.
Grundberg ritiene che gli effetti positivi del cessate il fuoco dovrebbero essere utilizzati per avviare negoziati di pace, che mirano a porre fine al conflitto.
Di recente si sono verificati nuovamente attacchi e minacce da parte di gruppi ribelli. Ciò dimostra quanto sia fragile la situazione nello Yemen, secondo il diplomatico delle Nazioni Unite.
– In questa fase critica, qualsiasi nuovo accordo provvisorio o parziale deve includere un chiaro impegno delle parti che si tratti di un passo verso una soluzione pacifica. E deve essere un processo politico inclusivo, afferma Grundberg.
Dal 2014, lo Yemen è stato colpito da una guerra tra le forze governative sostenute dai sauditi e i ribelli Houthi, che hanno legami con l’Iran. La guerra ha causato danni significativi alle infrastrutture e al sistema sanitario del Paese.
(© NTB)