L’alleanza della destra italiana, che ha vinto le elezioni legislative dello scorso settembre, è uscita vittoriosa in questi giorni dalle elezioni nelle due regioni più popolate d’Italia, Lombardia e Lazio, dove si trovano le metropoli di Milano e Roma.
I partiti della coalizione di governo di Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia (FdI), Lega e Forza Italia (FI) – hanno ottenuto il 54,7% dei voti in Lombardia, dove Attilio Fontana è stato così rieletto governatore.
Il risultato è stato quasi lo stesso nel Lazio, dove l’alleanza di destra ha ottenuto il 53,8% dei voti, e Francesco Rocca è succeduto a Nicola Zingaretti (PD) come governatore, una netta perdita di prestigio per la sinistra.
Nella regione capoluogo, FdI da sola ha ottenuto il 33,6% dei voti, scrive Corriere della Sera.
La mappa politica delle regioni italiane è quindi nettamente dominata dalla destra:
Classiche roccaforti di sinistra come la Toscana e l’Emilia-Romagna resistono ancora, e nelle regioni periferiche, scarsamente popolate e autonome come la Valle d’Aosta e l’Alto Adige, i partiti locali sono più forti. Ma oltre a ciò, il cambiamento rispetto al 2015 è radicale:
Il Partito Democratico (PD) rimane la seconda forza politica del Paese, mentre il Movimento Cinque Stelle (M5S) ha solo l’ombra del suo precedente sostegno.
I risultati delle due elezioni regionali vengono interpretati come un voto di fiducia al governo Meloni, salito al potere in un momento difficile per l’Italia e per l’Europa.
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