– No alla guerra. No all’invio di armi.
Questo era il messaggio su un grande striscione portato dai manifestanti mentre una folla più numerosa gridava “Dai una possibilità alla pace”.
L’Italia, membro della NATO, ha sostenuto l’Ucraina dall’inizio della guerra, anche con consegne di armi.
Il nuovo premier di estrema destra Giorgia Meloni ha detto che non cambierà e che presto arriveranno nuove armi.
Ma alcuni, tra cui l’ex primo ministro Giuseppe Conte, hanno affermato che l’Italia dovrebbe invece intensificare i negoziati.
Secondo la polizia, circa 30.000 persone hanno preso parte alla marcia per la pace, alla quale erano rappresentate numerose organizzazioni e partiti. Tra loro c’erano gli ex partiti di governo, il Partito Democratico (PD) e il Movimento 5 Stelle (M5S).
[ Ukrainsk rapper: – Vi er en eneste stor organisme, og vi må hjelpe hverandre (+) ]
– Le armi sono state inviate all’inizio con la motivazione che avrebbe impedito un’escalation, ha detto all’agenzia di stampa AFP il manifestante Roberto Zanotto.
– Nove mesi dopo, mi sembra che ci sia stata un’escalation. Guarda i fatti: l’invio di armi non aiuta a fermare una guerra, aiutano a combattere una guerra, dice Zanotto.
La studentessa Sara Gianpietro ritiene che il conflitto si stia trascinando armando l’Ucraina.
– Questo ha conseguenze economiche per il nostro Paese, ma anche per il rispetto dei diritti umani, dice.
I ministri degli Esteri dei paesi del G7, tra cui l’Italia, venerdì scorso hanno promesso di continuare a sostenere l’Ucraina nella lotta contro la Russia.
[ – I år har det vært et spesielt skremmende år ]
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