Non è un segreto che l’UE monitori da vicino la privacy e le pratiche di gestione dei dati delle principali società tecnologiche statunitensi attraverso il GDPR Act. Ora la legge ha costituito la base per una delle più grandi multe mai imposte, riferisce Politica.
L’autorità irlandese per la protezione dei dati, la Commissione per la protezione dei dati (DPC), che applica la legge GDPR dell’UE, ha imposto a Meta una pesante multa di 405 milioni di euro, o circa 4 miliardi di NOK.
La seconda multa GDPR più grande mai registrata
La sanzione viene inflitta per il modo in cui il servizio di proprietà di Meta, Instagram, ha violato la normativa GDPR, in particolare il modo in cui l’azienda gestisce i dati dei suoi utenti più giovani.
Sarà la seconda multa più grande mai inflitta ai sensi della legge GDPR, dopo la multa record di 746 milioni di euro inflitta ad Amazon un anno fa.
Un portavoce del DPC ha confermato la multa su diversi media, ma non ha commentato ulteriormente la questione. Secondo il portavoce, ulteriori informazioni saranno condivise con il pubblico nel corso della prossima settimana.
Non si conoscono quindi i dettagli del caso, ma alla base della sanzione ci si aspetta che ci siano carenze nelle impostazioni della privacy di Instagram sugli account appartenenti a bambini e giovani. Ciò avrebbe dovuto portare alla pubblicazione di dati personali come indirizzi e-mail e numeri di telefono.
Meta risponde
Un portavoce di Meta ha affermato in un commento che le impostazioni a cui si riferiva l’UE sono state modificate più di un anno fa e da allora la società ha rilasciato diversi nuovi aggiornamenti e modifiche volti a proteggere i dati dei suoi giovani utenti.
– Chiunque abbia meno di 18 anni vede automaticamente il proprio account privato quando inizia a utilizzare Instagram, quindi solo le persone che conoscono possono vedere ciò che pubblicano e gli adulti non possono inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono, ha affermato il portavoce nel commento.
Secondo Meta, l’azienda ha lavorato a stretto contatto con DPC durante tutto il processo e ora sta valutando attentamente la decisione finale. Resta da vedere come si svilupperà il caso e se Meta finirà per dover pagare la multa.
Questa non è la prima volta che l’autorità irlandese per la protezione dei dati personali ha inseguito Meta. Quest’estate, Digi.no ha riferito che DPC voleva impedire a Facebook di inviare dati sui residenti europei negli Stati Uniti, il che potrebbe avere conseguenze drammatiche per Facebook nel continente europeo.