Il giurista Giuseppe Conte è stato nuovamente incaricato di formare un governo in Italia dopo che Lega e Movimento Cinque Stelle hanno raggiunto un accordo.
La Lega di estrema destra e il populista Movimento Cinque Stelle (M5S) hanno annunciato giovedì di aver concordato di formare un governo di coalizione, e Giuseppe Conte è stato convocato poco dopo dal presidente Sergio Mattarella.
I due partiti insieme hanno ottenuto la maggioranza nell’Assemblea nazionale alle elezioni di marzo, ma il primo tentativo di formare un governo è fallito.
Il leader della Lega Matteo Salvini e il leader del M5S Luigi Di Maio volevano entrambi diventare primo ministro, ma le elezioni sono cadute su un Conte relativamente sconosciuto.
Il suo primo tentativo fallì, quando Mattarella rifiutò di sostenere l’avversario europeo Paolo Savona come ministro delle Finanze. Mattarella ha giustificato il suo veto con il timore di disordini sui mercati finanziari.
Nel nuovo accordo di coalizione, Savona continuerà a svolgere un ruolo di governo, ma con responsabilità per gli affari europei, secondo i media italiani.
Professore di economia
Secondo le fonti, come ministro delle Finanze sarebbe stato proposto il professore di economia Giovanni Tria. Secondo il think tank Teneo, non dovrebbe essere membro di alcun partito politico e non è considerato un sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’eurozona.
Lunedì il presidente Mattarella ha incaricato l’economista filo-UE Carlo Cottarelli di formare un governo tecnocratico fino a possibili nuove elezioni. Ciò ha provocato forti proteste da parte di Di Maio e Salvini.
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Dopo che giovedì è stato raggiunto un accordo politico sul nuovo governo, Cottarelli ha annunciato le sue dimissioni.
– Un governo tecnocratico non è più necessario, ha dichiarato dopo un incontro con il presidente.
Giovedì Salvini ha cancellato diversi eventi nel nord Italia e si è recato a Roma per colloqui di governo con il leader del M5S Luigi Di Maio.
I due partiti scettici verso l’UE, il M5S e la Lega, hanno chiarito che intendono usare la loro maggioranza parlamentare per ostacolare un possibile governo tecnico nominato da Mattarella. Una tale soluzione porterebbe probabilmente a nuove elezioni in autunno e quasi garantirebbe un maggiore sostegno per entrambi i partiti.
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