Mihajlovic, noto sia come giocatore che come allenatore ai massimi livelli del calcio internazionale, è morto venerdì scorso dopo una lunga battaglia contro il cancro del sangue. Aveva solo 53 anni.
Gli ex compagni di squadra della Serbia Roberto Mancini, Attilio Lombardo e Dejan Stankovic sono stati tra coloro che hanno portato fuori la bara dopo la cerimonia. La bara è stata portata tra gli applausi di coloro che erano ancora all’interno della chiesa.
Mihajlovic e l’allenatore della nazionale italiana Roberto Mancini sono stati compagni di squadra sia alla Sampdoria che alla Lazio. Successivamente Mancini ha allenato anche Mihajlovic alla Lazio e all’Inter. Avevano una stretta amicizia.
Nella stagione 1999/2000, Sven-Göran Eriksson guidò la Lazio allo scudetto con in rosa proprio Mancini e Mihajlovic.
combattuto come un leone
Mancini prima del funerale di lunedì ha detto che Mihajlovic “ha lottato come un leone fino all’ultimo momento, come faceva sui campi di calcio”.
Tra le persone in lutto in chiesa c’era l’ex difensore di Serbia, Lazio, Roma e Inter Aleksander Kolarov. Lo stesso valeva per i grandi della Serie A come Francesco Totti, Franco Baresi, Daniele De Rossi, Angela Di Livio e Stefano Fiore.
Secondo il Corriere dello Sport, erano presenti anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, oltre al ministro dello Sport, Andrea Abodi.
Mihajlovic ha giocato gran parte della sua carriera in Italia.
Ricaduta
Il serbo è stato dichiarato sano dopo che gli era stato diagnosticato un cancro circa due anni fa, ma ha subito una ricaduta a marzo di quest’anno.
– So di essere in buone mani. A differenza di due anni e mezzo fa, sono più calmo. So cosa devo fare, ha detto con ottimismo il 53enne.
Mihajlovic ha allenato il Bologna nelle ultime stagioni. A settembre, però, ha dovuto abbandonare a causa degli scarsi risultati.
(© NTB)