Le tre navi delle Ong “Geo Barents”, “Ocean Viking” e “Humanity 1” sono al largo della Sicilia da diversi giorni con un totale di ca. 1.000 migranti a bordo, ma senza che le autorità italiane diano alle navi un porto per i migranti in Italia.
Il ministero dell’Interno italiano chiede che gli stati di bandiera delle navi, Norvegia e Germania, si assumano la responsabilità della situazione prima che si parli di offrire un porto, afferma Il Giornale.
Le richieste diplomatiche del ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi alle autorità estere norvegesi e tedesche non hanno ancora avuto risposta, e senza alcuna risposta è escluso che le navi possano attraccare, scrive il quotidiano italiano.
Sul punto non sembra che il ministro Matteo Piantedosi abbia intenzione di cedere.
Il premier italiano Giorgia Meloni è in pieno accordo con il ministro dell’Interno sulla questione. La Meloni è stata una forte oppositrice per molti anni del traffico di migranti delle ONG in Italia, e non sembra aver cambiato idea dopo che è diventato chiaro che sarebbe diventata capo del governo.
In un’intervista a Bruno Vespa su a libro di attualità che sarà pubblicato tra pochi giorni dal famoso giornalista italiano, Meloni ha chiaramente affermato quale sia la politica del governo in questo campo.
Salvare vite in mare è un dovere, ma le navi che fanno la spola tra l’Italia e l’Africa per trasportare i migranti violano il diritto del mare e il diritto internazionale, racconta Meloni a Vespa nell’intervista.
C’è stato un colossale abuso del diritto del mare, ritiene il presidente del Consiglio italiano, che non è gentile con le ONG che trasportano migranti in Italia: le navi delle ONG i cui Stati di bandiera non si assumono responsabilità sono hacker, afferma Meloni.
L’atteggiamento del nuovo governo italiano è che quando un migrante si imbarca su una nave delle Ong, quella persona è legalmente nello stato di bandiera della nave, ed è questo principio che ora il ministro Piantedosi applicherà contro le Ong, scrive Il Giornale.
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