In crescita anche gli agricoltori italiani. Centinaia di trattori bloccano in massa Caserta per protestare contro il massacro forzato di 140mila capi di bestiame e l’aumento dei prezzi dell’energia. Di recente, 400 aziende sono fallite e 8.000 posti di lavoro sono andati perduti: “Vogliamo dignità e rispetto!
“Non siamo contro nessuno né contro la città di Caserta, ma siamo favorevoli al dialogo e al confronto e da oltre 260 giorni attendiamo il Governatore della Campania per discutere le necessarie modifiche in piano di eradicazione della brucellosi, che in realtà è solo una truffa per decimare bestiame e allevamenti senza in realtà risolvere il problema! peggiora le cose”.
Così ha detto Gianni Fabbris, coordinatore di salva il movimento dei bisonti che martedì 13 settembre invaderà ancora una volta con i trattori le strade della provincia di Caserta.
Questa stampante Caserta Prima Pagina.it
“Rispetto del lavoro e del territorio” è lo slogan principale della manifestazione, afferma Gianni Fabbris, “è in gioco il futuro di un importante settore economico e quindi è in gioco il futuro produttivo e civile dell’intera provincia. Chi pensava che gli allevatori si stancasse di combattere era sbagliato.Le aziende agricole, minacciate dal rischio imminente di macellazione, conseguenza di un piano inutile e dannoso, hanno capito che solo l’unità del settore e il coinvolgimento delle comunità locali hanno permesso di invertire la rotta e finalmente riuscire ad ottenere il risultato desiderato: modificare il piano di eradicazione”.
Commento:
La rivolta contadina in Italia si unisce alla rivolta contadina in un paese dopo l’altro in Europa. Di fronte ai piani dei governi e dell’UE di demolire letteralmente l’agricoltura, distruggerla, chiuderla, non vedono altra scelta che entrare in guerra con i mezzi a loro disposizione.
Ma è tempo che il resto della popolazione si svegli e si renda conto di cosa sta per accadere.
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