Caos nevoso al Giro d’Italia: – Nebbia totale in testa
Dopo tanti avanti e indietro, la 16a tappa del Giro d’Italia è stata molto accorciata. La tappa in realtà avrebbe dovuto portare i corridori fino a 2.500 metri sopra il Passo Umbrail, ma già alla partenza a Livigno, a 1.900 metri, c’erano nevischio e neve.
Martedì mattina l’associazione dei corridori ha annunciato di voler iniziare la tappa dall’altra parte del Col de l’Umbrail, mentre l’organizzatore voleva chiaramente iniziare la tappa a Livigno per poi neutralizzare la salita in cima alla salita.
Alla fine tutto si è concluso con il trasporto dei corridori dall’altra parte del passo e da lì sul palco, ma quando NRK ha parlato con il ciclista norvegese Tobias Foss alle dodici meno un quarto, l’incertezza era ancora grande.
– Non c’è struttura. Fortunatamente, tutti i piloti sono sulla stessa lunghezza d’onda, quindi sta andando bene, ha detto Foss.
– Come sono le condizioni adesso?
– Piove e c’è neve per terra. È assolutamente sconcertante che ci sia ancora una domanda (se il passo debba essere abbreviato).
– Come sarebbe stato andare in bicicletta fino a 2.500 metri di altitudine?
– Non sarebbe stato possibile. C’era troppa neve a terra perché ciò fosse possibile, quindi non capisco davvero di cosa si stiano preoccupando, ha detto Foss.
Il direttore di gara Mauro Vegni ha detto che Livigno ha speso soldi per far partire la tappa.
– Abbiamo dovuto scendere a compromessi, ha detto a Eurosport.
La versione ridotta del palco inizia alle 14:00.
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