La polizia italiana ha diffuso immagini che documentano la collaborazione tra la ONG tedesca Jugdend Rettet e i trafficanti di esseri umani in Libia. Le foto sono state scattate da un agente della polizia civile che si trovava a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children.
Le autorità italiane stanno indagando su diverse ONG (organizzazioni di volontariato, spesso sostenute dallo Stato) che operano nel Mediterraneo, poiché sospettano un certo grado di cooperazione con i trafficanti di esseri umani. La polizia sta ora documentando la collaborazione tra la ONG tedesca Jugend Rettet e i trafficanti di esseri umani in Libia. La nave dell’organizzazione Gioventa recupera i richiedenti asilo con il pretesto di operazioni di salvataggio, ma le immagini mostrano che si tratta più di un puro passaggio di consegne.
L’intenso traffico di traghetti ha suscitato preoccupazione in diversi paesi poiché, incoraggiati dalle storie di migranti caricati su navi ed entrati con successo in Europa, ancora di più stanno effettuando la traversata, mentre i trafficanti inviano ancora più navi, smantellandole e ricaricandole. con ancora più passeggeri, proprio perché le navi europee possano imbarcare gli immigrati clandestini.
All’inizio di quest’anno, la mappatura del New York Times (vedi foto) mostrava come le navi europee stiano ora entrando nelle acque libiche e lungo tutta la costa per caricare i migranti.
Nel caso della Jugend Rettet, sono arrivati a 1,3 miglia nautiche – 1,5 miglia – dalla costa libica, scrive Christian Skaug da Document.noche contiene maggiori dettagli sull’indagine:
LaStampa scrive che in alcuni casi i trasferimenti sono avvenuti a sole 1,3 miglia nautiche dalla costa libica, dove trafficanti e rappresentanti di ONG si salutavano senza sapere di essere fotografati da un agente. Le conversazioni ascoltate tra due persone di Save the Children non lasciano dubbi sul fatto che considerano il processo in questione un traffico di esseri umani e che questa attività porta a più morti invece di ridurli. Entrambi parlano anche di persone che lavorano in altre ONG e guadagnano fino a 10.000 euro al mese.
Il salvataggio dei migranti al largo delle coste libiche previene molti annegamenti, ma fornisce anche un incentivo mortale affinché ancora più migranti tentino il viaggio. – Migranti e rifugiati, incoraggiati dalle storie di chi ce l’ha fatta, tentano la pericolosa traversata perché sono a conoscenza degli aiuti umanitari e fanno affidamento su di essi per raggiungere l’UELo afferma un rapporto dell’Agenzia europea per le frontiere Frontex.
A marzo l’Italia ha deciso di farlo avviare un’indagine sulle ONG che trasportano migranti in Italia dalle coste libiche. La decisione è stata presa sulla base del fatto che il procuratore siciliano Carmelo Zuccaros ha parzialmente documentato i sospetti di contatti diretti tra leader libici i contrabbandieri e persone a bordo delle navi delle ONG.
Redd Barna ha inoltre, di propria iniziativa, notificato alle autorità italiane quelle che ritengono essere irregolarità nelle attività di altre ONG.
Dall’ottobre 2016, le autorità hanno un agente civile a bordo della nave di Save the Children La tua Estia, e sono le foto di questo agente che ora lo dimostrano Gioventa non salva i migranti dal pericolo, ma li fa consegnare direttamente dai trafficanti.
CORREZIONE del 4 agosto 2017: A causa di alcune inadeguate parole da parte mia, la frase di cui sopra può essere interpretata come se Save the Children fosse a conoscenza dell’agente in questione o lo avesse deliberatamente coinvolto. Non è così, l’agente governativo opera sotto copertura. Riguardo ai resoconti dei media italiani secondo cui lo stesso Redd Barna avrebbe denunciato irregolarità alle autorità, il responsabile delle comunicazioni dell’organizzazione, Line Hegna, ha scritto in un’e-mail a Rights.no: “Redd Barna ha indagato su queste accuse e ha scoperto che coloro che presumibilmente hanno segnalato sono personale di sicurezza impiegato dalla nave noleggiata da Redd Barna Quindi non ci sono persone impiegate da Save the Children, quindi quanto scritto nell’articolo italiano è sbagliato”.
In tre casi Gioventa hanno semplicemente navigato verso le barche dei trafficanti sulla costa libica e hanno semplicemente preso a bordo tutti i migranti, prima che i trafficanti fossero costretti a riprendere le loro barche con nuovi migranti, riferisce il Jyllands-Posten:
Mercoledì la nave dello Jugend Rettet è stata sequestrata dalle autorità italiane e portata a Lampedusa.
A questo proposito ha dichiarato il procuratore della procura di Trapani in Sicilia, Ambrogio Cartosio La Repubblica:
»È dimostrato che la “Iuventa” – anche se in alcuni casi salva vite umane – nella maggior parte dei casi (…) non solo non salva i rifugiati, che non sono in pericolo immediato, ma li sostiene come trafficanti di esseri umani.
Le autorità ritengono che la Corte di Giustizia sia complice dell’immigrazione clandestina, ma per il momento l’organizzazione non vuole dare seguito a queste accuse.
Dopo un incontro di crisi tra i ministri degli Interni italiano, tedesco e francese e il commissario europeo per l’immigrazione Dimitris Avramopoulos a luglio, l’Italia si è preparata linee guida per le attività delle ONG nel Mediterraneo. Questi stabiliscono, tra le altre cose, che le navi delle ONG devono avere guardie armate a bordo e che le navi non sono autorizzate a inviare segnali di emergenza o razzi di fuoco per avvisare i trafficanti della loro presenza.
Non sorprende che Jugend Rettet sia tra le tante ONG che hanno rifiutato di impegnarsi a rispettare queste linee guida.
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