I funerali sono iniziati alle 15, ma per tutta la mattinata tanta gente si è radunata nel piazzale antistante il Duomo per dare l’ultimo saluto al miliardario che ha caratterizzato la politica, l’imprenditoria e il calcio italiano per più di 30 anni.
Mentre la bara ricoperta di bandiere e fiori veniva trasportata nella cattedrale, tra i presenti è scoppiato un applauso spontaneo.
All’interno della cattedrale erano presenti il primo ministro Giorgia Meloni e tre ex primi ministri, così come il presidente Sergio Mattarella e gran parte dell’élite politica e dei leader imprenditoriali italiani.
A rappresentare l’UE era il commissario economico Paolo Gentiloni.
La scissione
Gli italiani sono profondamente divisi sulla loro visione del controverso populista di destra, miliardario e magnate dei media, e sebbene mercoledì fosse un lutto nazionale, molti non avevano dimenticato le numerose controversie che lo circondavano.
– Berlusconi ha diviso l’Italia, ha insultato i suoi avversari per 30 anni, ha criminalizzato il sistema giudiziario e non ha riconosciuto le leggi. Di che uomo stiamo parlando veramente, si chiede il giornalista Marco Travaglio.
L’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, nel suo sermone non ha nascosto che Berlusconi era un uomo controverso e complesso.
Lode e odio
– Era un uomo d’affari che ha avuto successo e ha fallito, un politico che ha vinto e perso, e aveva una personalità nota che aveva sia ammiratori che critici, ha detto.
– Alcuni lo applaudivano, altri lo odiavano, disse Delpini.
– Ma in questo momento di addio e di preghiera, cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi. Era un uomo. Amava la vita, l’amore e la gioia. Era un uomo e ora incontra Dio, ha detto l’arcivescovo.
Berlusconi è morto lunedì, dopo una lunga malattia, all’età di 86 anni.
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