I discepoli norvegesi di Mussolini

Esattamente 100 anni fa, questo autunno, Benito Mussolini prese il potere in Italia. Ma il fascista aveva un gruppo di sostenitori anche in Norvegia.

“Nessuno può sfidarmi per il grado di leader fascista norvegese!” se ne vantava uno.

Tutti gli artisti sono fantastici. E’ qualcosa che tutti sanno. Ma Marx e Lenin non furono gli unici ad aver incriminato gli intellettuali norvegesi. Alcuni sono caduti nella trappola di una nuova ideologia di destra radicale.

STORIA AFTENPOSTEN: Fu il quotidiano comunista Alarm a usare per primo il termine sulla stampa norvegese: fascisti. Il 16 maggio 1921 il giornale scriveva con pungente ironia:

“Il ‘grande’ poeta norvegese Nils Kjær, attualmente in soggiorno in Italia, ha fatto, in un momento benedetto da Dio, la ‘scelta felice’ di scegliere il suo modello – i suoi santi – nell’organizzazione fascista di assassini e criminali.”

L’obiettivo dell’attacco era lo scrittore Nils Kjær. L’uomo che, secondo il sobrio Norsk Bioographic Lexicon, era “rispettato e ricordato come forse il critico letterario più acuto del suo tempo e come un saggista e autore di ampio orientamento e socialmente consapevole”.

Nella primavera del 1921, Kjær era in viaggio in Italia con la moglie Margrete e il suo amico scrittore Sven Elvestad. Conosciuto anche come scrittore di gialli Stein Riverton.

Si sono trovati nel mezzo di uno dei peggiori disordini politici che l’Italia abbia visto negli ultimi anni.

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Angioletto Balotelli

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