La Federazione internazionale di sci e snowboard ignora la raccomandazione del CIO e non consente la partecipazione russa e bielorussa in futuro.
Ciò è diventato chiaro dopo una riunione del consiglio di amministrazione a Zurigo mercoledì. Lì è stato annunciato in anticipo che l’ardente affare della Russia sarebbe ripreso.
In una dichiarazione, la FIS ha affermato che gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia continueranno a essere banditi “per il momento”.
Questa è la prima volta che il Consiglio di amministrazione della FIS ha discusso formalmente la questione dopo che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha raccomandato a tutte le federazioni internazionali di riaprire le porte a Russia e Bielorussia.
Nella dichiarazione del CIO rilasciata alla fine di marzo, si afferma che gli atleti russi e bielorussi dovrebbero ora essere autorizzati a partecipare a determinate condizioni. La condizione è soprattutto che competano come neutrali, senza simboli nazionali e associati alla bandiera russa.
Discordia
Occorre inoltre esigere che gli atleti in questione non abbiano manifestato alcuna forma di appoggio alle ostilità in Ucraina e che non abbiano alcun legame formale con l’esercito russo.
Il CIO ha lasciato a ciascuna confederazione il compito di prendere la decisione finale. Ciò ha portato a una profonda divisione nel movimento sportivo. Diverse confederazioni hanno scelto di seguire la linea del CIO, mentre altre hanno insistito affinché Russia e Bielorussia fossero tenute fuori fintanto che le ostilità continuassero.
C’era grande entusiasmo per ciò su cui sarebbe atterrato il FIS. Già prima della riunione di mercoledì a Zurigo si sapeva che il consiglio condivideva opinioni tra i membri del consiglio.
Il presidente della FIS Johan Eliasch ha già segnalato questo inverno che pensa che la posizione del CIO in materia debba pesare molto per essere seguita. L’ex presidente dello sci norvegese Erik Røste, che è un membro del consiglio, da parte sua è stato molto chiaro che l’unica cosa giusta da fare è mantenere il divieto.
Valutazione difficile
Røste ha sostenuto che sarà molto difficile valutare quali atleti sono neutrali e quali no.
La questione russa ribolle anche politicamente. Il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser ha indicato che studierà la possibilità di rifiutare l’ingresso di atleti russi e bielorussi nell’ambito delle competizioni sul suolo tedesco.
Il ministro della cultura danese ha aperto la porta allo stesso, ma teme che le regole dell’UE possano essere un ostacolo a tale mossa.
(© NTB)
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